Come arrivare, spostarsi e dove alloggiare a Cagliari

Valentina Panzera

Foto di Andrea Ligas

Tutte le soluzioni per raggiungere Cagliari e muoversi in città

Cagliari, affacciata sul Golfo degli Angeli, è una delle destinazioni più affascinanti della Sardegna e del Mediterraneo. Raggiungerla è semplice grazie a collegamenti aerei e marittimi efficienti. In questa guida troverai tutte le informazioni utili per arrivare in città, muoverti agevolmente e scegliere i punti migliori dove alloggiare.



Arrivare a Cagliari in aereo: l’Aeroporto di Elmas


L’Aeroporto Internazionale di Cagliari-Elmas “Mario Mameli” si trova a circa 7 km dal centro cittadino. È il principale scalo sardo per traffico passeggeri e serve numerose destinazioni in Italia e in Europa.


Collegamenti principali:


  • Voli nazionali giornalieri da città come Roma, Milano, Torino, Bologna, Venezia, Napoli.
  • Voli internazionali da capitali europee e principali hub come Londra, Parigi, Berlino, Barcellona, Vienna e Amsterdam.


L’aeroporto è moderno, ben organizzato e con numerosi servizi: autonoleggi, bar, ristoranti, negozi, wi-fi gratuito.



Arrivare a Cagliari in traghetto


Cagliari è collegata via mare con alcuni porti della penisola.

Il porto passeggeri si trova in pieno centro, a due passi dalla stazione ferroviaria e dal quartiere Marina.


Collegamenti principali e compagnie:


  • Da Civitavecchia tutto l’anno
  • Da Napoli, Palermo e Genova (stagionali o ad alta frequenza in estate)
  • Possibilità di imbarcare auto, moto, camper


Il traghetto è una soluzione ideale per chi viaggia con il proprio veicolo o desidera un viaggio più rilassato e panoramico, soprattutto nei mesi estivi.



Come arrivare in centro dall’aeroporto


Treno:


Un treno diretto collega l’aeroporto alla stazione centrale di Cagliari. Il viaggio è rapido e la frequenza è regolare durante tutta la giornata.

La stazione dei treni si trova in Piazza Matteotti.


Taxi:


I taxi si trovano appena fuori dal terminal. Ideali per spostamenti diretti verso il proprio alloggio o per chi ha molti bagagli.


Noleggio auto:


Tutte le principali compagnie di autonoleggio sono presenti in aeroporto, ottima opzione per esplorare i dintorni di Cagliari in autonomia.


Transfer e NCC:


Servizi su prenotazione, personalizzati e comodi, perfetti per gruppi o viaggiatori che desiderano maggiore comfort.


Parcheggi:


Disponibili sia per soste brevi sia per lunga sosta, prenotabili anche online.



Dove alloggiare a Cagliari: zone consigliate


Quartieri strategici:


  • Marina: vivace e centrale, vicino a porto e stazione
  • Stampace: storico e ben servito
  • Villanova: pittoresco e tranquillo
  • Castello: il cuore medievale con viste panoramiche
  • Poetto: ideale per chi vuole stare vicino al mare


Tutti questi quartieri permettono di muoversi facilmente, anche a piedi o con i mezzi pubblici.



Come spostarsi in città


Mezzi pubblici:


Cagliari dispone di una rete urbana di autobus (CTM) efficiente e capillare, che copre tutte le zone della città e le spiagge principali.


Treni regionali:


Dalla stazione centrale partono treni verso il resto della Sardegna: Oristano, Iglesias, Carbonia e altri centri dell’isola.


Pullman interurbani:


Le linee extraurbane collegano Cagliari con località turistiche come Villasimius, Costa Rei, Pula, Barumini.

Le partenze avvengono principalmente dalla stazione di Piazza Matteotti.


Noleggio auto, scooter, bici:


Ideale per esplorare la costa, le spiagge o i siti archeologici in libertà.


Servizi con conducente (NCC):


Soluzione comoda per chi cerca trasferimenti riservati o servizi personalizzati.



Escursioni e spiagge vicine


Spiagge raggiungibili facilmente:


  • Poetto: la spiaggia cittadina per eccellenza, lunga, attrezzata e collegata da mezzi pubblici.
  • Cala Regina e Mari Pintau: a breve distanza in auto, con acque trasparenti e scenari suggestivi.
  • Villasimius e Costa Rei: mete imperdibili per una gita fuori porta.
  • Chia e Tuerredda: sulla costa sud-occidentale, tra le più belle della Sardegna.


Punti d’interesse:


  • Bastione di Saint Remy e il quartiere Castello
  • Anfiteatro Romano e Tuvixeddu
  • Orto Botanico e il parco di Monte Urpinu
  • Parco Molentargius: habitat dei fenicotteri rosa



In sintesi: cosa conviene?


  • Aereo: consigliato per chi cerca rapidità.
  • Traghetto: perfetto per chi viaggia con veicolo o desidera una traversata rilassante.
  • Treno aeroporto ↔ centro: l’opzione più rapida ed efficiente.
  • Taxi, NCC, transfer: comodi, specialmente per chi ha esigenze particolari.
  • Mezzi pubblici e bici: ottimi per visitare Cagliari senza stress e in modo sostenibile.



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NOTIZIE ED EVENTI A CAGLIARI

Autore: Valentina Panzera 26 ottobre 2025
C’è un luogo a Cagliari dove la storia non si legge soltanto nei libri, ma si respira nell’aria, tra la pietra calcarea e il silenzio sospeso del tempo: il colle di Tuvixeddu. Parte da qui una delle nostre esperienze più affascinanti: la visita guidata a Tuvixeddu, un viaggio tra mito, memoria e archeologia, pensato per chi vuole scoprire l’anima più antica della città. Guidati da Valentina, guida turistica abilitata, cammineremo lungo i sentieri di un colle che per millenni è stato al centro della vita (e della morte) di Karalis. Qui, tra le rocce scavate e le tombe silenziose, si nasconde la più grande necropoli punica del Mediterraneo: oltre mille sepolture che raccontano riti, simboli e credenze di un popolo capace di dialogare con la natura e di trasformarla in un luogo sacro. Ma Tuvixeddu non è solo archeologia: è una chiave di lettura per comprendere Cagliari nella sua interezza. Dalle prime comunità neolitiche ai Fenici, dai Cartaginesi ai Romani, fino al Medioevo e all’epoca industriale, ogni epoca ha lasciato la sua impronta su questo colle. La visita guidata è un percorso che intreccia le storie di uomini e civiltà, di fede e di lavoro, di distruzione e rinascita. Senza svelare troppo, vi diciamo solo che, passo dopo passo, incontreremo tombe scavate nella roccia, affreschi nascosti, simboli misteriosi e resti di antiche opere idriche romane. Dalla sommità del colle, lo sguardo spazierà sulla laguna di Santa Gilla, dove un tempo sorgeva Santa Igia — la città perduta del Giudicato di Cagliari, oggi sepolta sotto la città moderna. E sarà impossibile non lasciarsi travolgere dal fascino di un paesaggio che, da secoli, unisce sacro e quotidiano. Tuvixeddu è anche un luogo di riflessione: sulla memoria, sulla tutela del patrimonio e su come l’uomo, nei secoli, abbia saputo (e talvolta distrutto) la propria storia in nome del progresso. Davanti al grande “Catino”, la ferita lasciata dalle cave del Novecento, il contrasto tra passato e modernità si fa tangibile — un silenzioso monito sul valore del tempo e sulla necessità di conservarne le tracce. Questa visita non è solo un percorso guidato, ma un’esperienza sensoriale ed emotiva. È un invito a guardare oltre le apparenze, a immaginare la vita che si muoveva tra queste rocce, a percepire la spiritualità di un luogo che ha accompagnato Cagliari fin dalle sue origini. 👉 Se ami la storia, l’archeologia e i misteri della tua città, e vuoi vivere un’esperienza totalmente immersa nella fascino di un colle antico Tuvixeddu è una tappa imprescindibile. Prenota la tua visita guidata e lasciati accompagnare in un viaggio indimenticabile tra le radici più profonde di Cagliari. 📍 Colle di Tuvixeddu – Cagliari 👩‍🏫 Guida turistica abilitata n. 20001280 📅 Date e orari su richiesta 📞 Info e prenotazioni WhatsApp: 392 9357962 Un’esperienza firmata Cagliari Vivere in Vacanza – per riscoprire la città dove tutto è cominciato.
Autore: Valentina Panzera 13 settembre 2025
Oggi vi portiamo in un piccolo viaggio nel passato della Sardegna, alla scoperta del suo nome antico e di uno studioso che ha riflettuto profondamente sulle sue origini: il canonico Giovanni Spano. Il nome “Sardegna” e le ipotesi antiche Giovanni Spano pubblicò un testo intitolato “Memoria sopra il nome di Sardegna e degli antichi Sardi in relazione coi monumenti dell’Egitto illustrati dall’egittologo F. Chabas” (1873). In questo scritto si interroga su quale sia l’origine del nome Sardegna. Spano cercava legami storici e linguistici con altri popoli antichi, confrontando monumenti, iscrizioni, e riferimenti, per capire se ci fossero analogie tra gli antichi Sardi e alcune culture mediterranee, come quella egiziana. Ovviamente, molte delle ipotesi sono speculazioni storiche, basate su fonti limitate: iscrizioni, documenti sparsi, tradizioni orali. Ma è proprio questa mescolanza tra storia documentata, mito, lingua, antropologia che rende affascinante la questione. Chi era il Canonico Giovanni Spano Nato a Ploaghe nel 1803, Spano fu sacerdote, archeologo, linguista ed etnologo. Ha contribuito moltissimo alla costruzione della memoria storica della Sardegna. Ha curato lavori fondamentali come il Vocabolario sardo-italiano e italiano-sardo, memorie sui nuraghi, studi di epigrafia, collezioni archeologiche. Spano non aveva tutte le risposte, ma il suo metodo: cercare, confrontare, esplorare le fonti antiche, documentare ogni possibile indizio: questo è ciò che lo rende un personaggio chiave nel capire cosa la Sardegna è stata, e da dove può aver preso il suo nome. L’evoluzione dell’attuale nome “Sardegna” Il nome “Sardegna” deriva dal latino Sardinia, usato dai Romani per identificare l’isola, e dal popolo che vi abitava: i Sardi. I Greci la chiamavano Sardò o Sardṓ (Σαρδώ), e si ritiene che il nome “Sardin-” abbia radici antichissime, forse legate a popoli del Mediterraneo orientale (es. Lidia). “Ichnusa” e la leggenda dietro quel nome Una delle denominazioni più antiche per la Sardegna è Ichnusa (in greco antico Ἰχνοῦσσα), che significa “orma”, “impronta”. Il termine nasce probabilmente da ichnos, “orma / traccia”, con riferimento alla forma dell’isola: vista dal mare o dall’alto pare un’orma / impronta di piede. Un altro nome greco è Sandálion o Sandalia, che richiama la forma a “sandalo” o “sandalo-piede” della Sardegna. La leggenda della “forma-impronta” Secondo tradizione popolare, Dio (o gli Dei nelle versioni mitologiche) avrebbe creato l’isola prendendo un po’ di terra, gettandola in mezzo al mare, e calpestandola con il suo piede. In questo modo l’isola avrebbe preso la sua forma attuale: quella di un’impronta divina nel mare. Questa leggenda si collega bene al nome Ichnusa: “l’isola-impronta”. L’idea è evocativa, suggestiva, un modo per associare il territorio non solo a motivi geografici ma anche spirituali, simbolici. Se il tema vi ha incuriosito seguite Cagliari Vivere in Vacanza su tutti i canali social per altri post e articoli tra storia, misteri, leggende e bellezze della nostra terra. E se lavorate o collaborate con il territorio (turismo, cultura, arte, eventi): contattateci! Ci piacerebbe unire forze per raccontare di più, meglio, insieme.
Autore: Valentina Panzera 11 agosto 2025
Ferragosto a Cagliari: la Vestizione della Madonna Dormiente e la Sagra Estiva di Nostra Signora di Bonaria