I GIARDINI PUBBLICI

Valentina Panzera

Benvenuti a Cagliari, una città capace di incantare con i suoi tesori nascosti e gli spazi verdi carichi di fascino. Oggi vi portiamo a scoprire uno dei luoghi più suggestivi della città: i Giardini Pubblici.


Un Viaggio che Parte dal Colle di Buoncammino


Iniziamo la nostra esplorazione dal punto più alto del Colle di Buoncammino, dove si erge la chiesa romanica dei Santi Lorenzo e Pancrazio.

Questo gioiello medievale, risalente alla seconda metà del XIII secolo, è un luogo intriso di storia e spiritualità.

Da qui, la vista su Cagliari è mozzafiato, rendendo questo punto una tappa imperdibile per chi visita la città.


Scendendo le scalette che costeggiano il colle, ci troviamo lungo la strada che conduce ai Giardini Pubblici.

Tra gli ingressi disponibili, il più caratteristico è quello che si trova vicino a via Ubaldo Badas.

I giardini si distendono placidamente ai piedi delle maestose mura calcaree del colle, offrendo un rifugio di quiete nel cuore della città.


La Bellezza Naturale dei Giardini


Durante la primavera e l'estate, i giardini si trasformano in uno spettacolo naturale di colori vivaci e profumi inebrianti, grazie alla ricca varietà di piante e alberi. 

Tra questi, i protagonisti assoluti sono due maestosi Ficus macrophylla, conosciuti anche come Ficus magnolioide, che dominano il paesaggio con la loro imponenza. 

Con un'età stimata tra i 140 e i 150 anni, questi alberi non sono solo un patrimonio botanico, ma anche una parte importante della memoria collettiva dei cagliaritani.

Ricordi d’infanzia, giochi e passeggiate hanno trovato la loro cornice ideale sotto le chiome di questi giganti verdi. Attualmente, uno dei due esemplari è recintato per interventi di sicurezza, a causa dell'instabilità di alcuni rami imponenti.


Arte e Storia nei Viali


Passeggiando tra i viali ombreggiati, ci imbattiamo in affascinanti statue ottocentesche che rappresentano le Quattro Stagioni. 

Questi capolavori, purtroppo danneggiati da atti vandalici nel 2018, conservano intatto il loro fascino.

Nonostante la perdita delle teste di tre statue, le opere continuano a raccontare storie del passato e a rappresentare un simbolo di resilienza per la comunità locale.


La Galleria Comunale d’Arte


All'interno dei Giardini Pubblici, la Galleria Comunale d'Arte è una tappa obbligata per gli amanti della cultura. Questo prestigioso spazio espositivo ospita una vasta collezione di opere del Novecento, con la Collezione Ingrao come fiore all’occhiello.

Qui potrete ammirare capolavori di grandi artisti italiani come Umberto Boccioni, Giacomo Balla e Mario Sironi, in un ambiente che unisce il piacere dell’arte alla bellezza della natura circostante.


I Giardini Pubblici di Cagliari rappresentano l’incontro perfetto tra natura, storia e cultura.

Questo spazio verde è un invito a perdersi tra i suoi viali, scoprire angoli nascosti e lasciarsi incantare dalla magia di una città che ha tanto da offrire. Non perdete l’occasione di visitarli durante il vostro soggiorno: Cagliari vi aspetta!


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NOTIZIE ED EVENTI A CAGLIARI

Autore: Valentina Panzera 26 ottobre 2025
C’è un luogo a Cagliari dove la storia non si legge soltanto nei libri, ma si respira nell’aria, tra la pietra calcarea e il silenzio sospeso del tempo: il colle di Tuvixeddu. Parte da qui una delle nostre esperienze più affascinanti: la visita guidata a Tuvixeddu, un viaggio tra mito, memoria e archeologia, pensato per chi vuole scoprire l’anima più antica della città. Guidati da Valentina, guida turistica abilitata, cammineremo lungo i sentieri di un colle che per millenni è stato al centro della vita (e della morte) di Karalis. Qui, tra le rocce scavate e le tombe silenziose, si nasconde la più grande necropoli punica del Mediterraneo: oltre mille sepolture che raccontano riti, simboli e credenze di un popolo capace di dialogare con la natura e di trasformarla in un luogo sacro. Ma Tuvixeddu non è solo archeologia: è una chiave di lettura per comprendere Cagliari nella sua interezza. Dalle prime comunità neolitiche ai Fenici, dai Cartaginesi ai Romani, fino al Medioevo e all’epoca industriale, ogni epoca ha lasciato la sua impronta su questo colle. La visita guidata è un percorso che intreccia le storie di uomini e civiltà, di fede e di lavoro, di distruzione e rinascita. Senza svelare troppo, vi diciamo solo che, passo dopo passo, incontreremo tombe scavate nella roccia, affreschi nascosti, simboli misteriosi e resti di antiche opere idriche romane. Dalla sommità del colle, lo sguardo spazierà sulla laguna di Santa Gilla, dove un tempo sorgeva Santa Igia — la città perduta del Giudicato di Cagliari, oggi sepolta sotto la città moderna. E sarà impossibile non lasciarsi travolgere dal fascino di un paesaggio che, da secoli, unisce sacro e quotidiano. Tuvixeddu è anche un luogo di riflessione: sulla memoria, sulla tutela del patrimonio e su come l’uomo, nei secoli, abbia saputo (e talvolta distrutto) la propria storia in nome del progresso. Davanti al grande “Catino”, la ferita lasciata dalle cave del Novecento, il contrasto tra passato e modernità si fa tangibile — un silenzioso monito sul valore del tempo e sulla necessità di conservarne le tracce. Questa visita non è solo un percorso guidato, ma un’esperienza sensoriale ed emotiva. È un invito a guardare oltre le apparenze, a immaginare la vita che si muoveva tra queste rocce, a percepire la spiritualità di un luogo che ha accompagnato Cagliari fin dalle sue origini. 👉 Se ami la storia, l’archeologia e i misteri della tua città, e vuoi vivere un’esperienza totalmente immersa nella fascino di un colle antico Tuvixeddu è una tappa imprescindibile. Prenota la tua visita guidata e lasciati accompagnare in un viaggio indimenticabile tra le radici più profonde di Cagliari. 📍 Colle di Tuvixeddu – Cagliari 👩‍🏫 Guida turistica abilitata n. 20001280 📅 Date e orari su richiesta 📞 Info e prenotazioni WhatsApp: 392 9357962 Un’esperienza firmata Cagliari Vivere in Vacanza – per riscoprire la città dove tutto è cominciato.
Autore: Valentina Panzera 13 settembre 2025
Oggi vi portiamo in un piccolo viaggio nel passato della Sardegna, alla scoperta del suo nome antico e di uno studioso che ha riflettuto profondamente sulle sue origini: il canonico Giovanni Spano. Il nome “Sardegna” e le ipotesi antiche Giovanni Spano pubblicò un testo intitolato “Memoria sopra il nome di Sardegna e degli antichi Sardi in relazione coi monumenti dell’Egitto illustrati dall’egittologo F. Chabas” (1873). In questo scritto si interroga su quale sia l’origine del nome Sardegna. Spano cercava legami storici e linguistici con altri popoli antichi, confrontando monumenti, iscrizioni, e riferimenti, per capire se ci fossero analogie tra gli antichi Sardi e alcune culture mediterranee, come quella egiziana. Ovviamente, molte delle ipotesi sono speculazioni storiche, basate su fonti limitate: iscrizioni, documenti sparsi, tradizioni orali. Ma è proprio questa mescolanza tra storia documentata, mito, lingua, antropologia che rende affascinante la questione. Chi era il Canonico Giovanni Spano Nato a Ploaghe nel 1803, Spano fu sacerdote, archeologo, linguista ed etnologo. Ha contribuito moltissimo alla costruzione della memoria storica della Sardegna. Ha curato lavori fondamentali come il Vocabolario sardo-italiano e italiano-sardo, memorie sui nuraghi, studi di epigrafia, collezioni archeologiche. Spano non aveva tutte le risposte, ma il suo metodo: cercare, confrontare, esplorare le fonti antiche, documentare ogni possibile indizio: questo è ciò che lo rende un personaggio chiave nel capire cosa la Sardegna è stata, e da dove può aver preso il suo nome. L’evoluzione dell’attuale nome “Sardegna” Il nome “Sardegna” deriva dal latino Sardinia, usato dai Romani per identificare l’isola, e dal popolo che vi abitava: i Sardi. I Greci la chiamavano Sardò o Sardṓ (Σαρδώ), e si ritiene che il nome “Sardin-” abbia radici antichissime, forse legate a popoli del Mediterraneo orientale (es. Lidia). “Ichnusa” e la leggenda dietro quel nome Una delle denominazioni più antiche per la Sardegna è Ichnusa (in greco antico Ἰχνοῦσσα), che significa “orma”, “impronta”. Il termine nasce probabilmente da ichnos, “orma / traccia”, con riferimento alla forma dell’isola: vista dal mare o dall’alto pare un’orma / impronta di piede. Un altro nome greco è Sandálion o Sandalia, che richiama la forma a “sandalo” o “sandalo-piede” della Sardegna. La leggenda della “forma-impronta” Secondo tradizione popolare, Dio (o gli Dei nelle versioni mitologiche) avrebbe creato l’isola prendendo un po’ di terra, gettandola in mezzo al mare, e calpestandola con il suo piede. In questo modo l’isola avrebbe preso la sua forma attuale: quella di un’impronta divina nel mare. Questa leggenda si collega bene al nome Ichnusa: “l’isola-impronta”. L’idea è evocativa, suggestiva, un modo per associare il territorio non solo a motivi geografici ma anche spirituali, simbolici. Se il tema vi ha incuriosito seguite Cagliari Vivere in Vacanza su tutti i canali social per altri post e articoli tra storia, misteri, leggende e bellezze della nostra terra. E se lavorate o collaborate con il territorio (turismo, cultura, arte, eventi): contattateci! Ci piacerebbe unire forze per raccontare di più, meglio, insieme.
Autore: Valentina Panzera 11 agosto 2025
Ferragosto a Cagliari: la Vestizione della Madonna Dormiente e la Sagra Estiva di Nostra Signora di Bonaria