ITINERARI: CASTELLO parte prima

Valentina Panzera

ITINERARIO A CASTELLO

STORIA, ARTE E PANORAMI MOZZAFIATO NEL CUORE DI CAGLIARI

Il quartiere di Castello, arroccato sul colle più alto di Cagliari, rappresenta il cuore storico e culturale della città.

Questo itinerario vi porterà alla scoperta di monumenti, panorami e curiosità, seguendo un percorso che inizia da Porta Cristina e culmina al Bastione di Santa Caterina.


Porta Cristina: l’ingresso al passato


L’itinerario inizia da Porta Cristina, il maestoso accesso al quartiere di Castello.

Costruita nel 1825, questa imponente porta in stile neoclassico segna l’ingresso al cuore storico della città.

Da qui, il panorama si apre sulla Cittadella dei Musei, un complesso culturale che ospita il Museo Archeologico Nazionale e la Pinacoteca Nazionale, due tappe imperdibili per gli amanti dell’arte e della storia.


La Torre di San Pancrazio: guardiana della città


Proseguendo il percorso, si passa sotto la Torre di San Pancrazio, una delle torri pisane più iconiche di Cagliari.

Costruita nel 1305, questa torre, alta quasi 36 metri, era parte del sistema difensivo della città medievale.

Da qui, lo sguardo si perde tra le mura antiche e il panorama sulla città bassa.


Piazzetta Mundula: una terrazza panoramica segreta


Poco oltre, si raggiunge Piazzetta Mundula, un piccolo angolo che regala un panorama unico su Cagliari.

Questo luogo, meno conosciuto rispetto ad altri punti panoramici, offre una vista intima e suggestiva, ideale per scattare foto o semplicemente per ammirare la città dall’alto.


Palazzo Regio e Palazzo Viceregio: tra storia e architettura


Il percorso prosegue verso il Palazzo Regio, noto anche come Palazzo Viceregio, un edificio storico che per secoli è stato la residenza dei viceré spagnoli e sabaudi.

Oggi, il palazzo ospita mostre ed eventi culturali, ma la sua architettura e gli interni riccamente decorati sono già un’attrazione di per sé.


Cattedrale di Santa Maria: il gioiello di Castello


A pochi passi dal Palazzo Regio si erge la Cattedrale di Santa Maria, il cuore spirituale di Castello.

Costruita nel XIII secolo, questa imponente chiesa custodisce opere d’arte e reliquie preziose, tra cui il celebre pulpito di Guglielmo di Fazio.

La facciata in stile neoromanico e gli interni ricchi di dettagli la rendono una delle tappe più affascinanti dell’itinerario.


La Cappella Aymerich: un angolo di spiritualità ortodossa


Proseguendo, si raggiunge la Cappella Aymerich, un piccolo gioiello architettonico che oggi è in concessione alla chiesa ortodossa. Questo edificio, meno noto ai turisti, aggiunge un tocco di multiculturalità al percorso, raccontando una storia di tradizioni e comunità.


Via del Fossario: tra passato e curiosità


Passando per via del Fossario, il percorso si arricchisce di un dettaglio storico curioso: il nome della strada deriva dai fossati che un tempo circondavano le mura del quartiere per scopi difensivi.

Questa strada, ricca di fascino antico, conduce verso la prossima tappa del percorso.


Bastione di Santa Caterina: il finale perfetto


L’itinerario termina al Bastione di Santa Caterina, un luogo iconico che offre una vista panoramica straordinaria sulla città.

Questo spazio, spesso utilizzato per eventi culturali, è il punto ideale per concludere la giornata ammirando il tramonto sullo skyline di Cagliari.


Il quartiere di Castello, con le sue vie acciottolate, i monumenti storici e i panorami indimenticabili, è una tappa imprescindibile per chi visita Cagliari.

Questo itinerario, prima delle due parti degli itinerari dedicati a Castello, ricco di storia e bellezza, vi farà immergere nell’essenza più autentica della città.

Non dimenticate di portare con voi una macchina fotografica: ogni angolo di Castello merita di essere immortalato!

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NOTIZIE ED EVENTI A CAGLIARI

Autore: Valentina Panzera 26 ottobre 2025
C’è un luogo a Cagliari dove la storia non si legge soltanto nei libri, ma si respira nell’aria, tra la pietra calcarea e il silenzio sospeso del tempo: il colle di Tuvixeddu. Parte da qui una delle nostre esperienze più affascinanti: la visita guidata a Tuvixeddu, un viaggio tra mito, memoria e archeologia, pensato per chi vuole scoprire l’anima più antica della città. Guidati da Valentina, guida turistica abilitata, cammineremo lungo i sentieri di un colle che per millenni è stato al centro della vita (e della morte) di Karalis. Qui, tra le rocce scavate e le tombe silenziose, si nasconde la più grande necropoli punica del Mediterraneo: oltre mille sepolture che raccontano riti, simboli e credenze di un popolo capace di dialogare con la natura e di trasformarla in un luogo sacro. Ma Tuvixeddu non è solo archeologia: è una chiave di lettura per comprendere Cagliari nella sua interezza. Dalle prime comunità neolitiche ai Fenici, dai Cartaginesi ai Romani, fino al Medioevo e all’epoca industriale, ogni epoca ha lasciato la sua impronta su questo colle. La visita guidata è un percorso che intreccia le storie di uomini e civiltà, di fede e di lavoro, di distruzione e rinascita. Senza svelare troppo, vi diciamo solo che, passo dopo passo, incontreremo tombe scavate nella roccia, affreschi nascosti, simboli misteriosi e resti di antiche opere idriche romane. Dalla sommità del colle, lo sguardo spazierà sulla laguna di Santa Gilla, dove un tempo sorgeva Santa Igia — la città perduta del Giudicato di Cagliari, oggi sepolta sotto la città moderna. E sarà impossibile non lasciarsi travolgere dal fascino di un paesaggio che, da secoli, unisce sacro e quotidiano. Tuvixeddu è anche un luogo di riflessione: sulla memoria, sulla tutela del patrimonio e su come l’uomo, nei secoli, abbia saputo (e talvolta distrutto) la propria storia in nome del progresso. Davanti al grande “Catino”, la ferita lasciata dalle cave del Novecento, il contrasto tra passato e modernità si fa tangibile — un silenzioso monito sul valore del tempo e sulla necessità di conservarne le tracce. Questa visita non è solo un percorso guidato, ma un’esperienza sensoriale ed emotiva. È un invito a guardare oltre le apparenze, a immaginare la vita che si muoveva tra queste rocce, a percepire la spiritualità di un luogo che ha accompagnato Cagliari fin dalle sue origini. 👉 Se ami la storia, l’archeologia e i misteri della tua città, e vuoi vivere un’esperienza totalmente immersa nella fascino di un colle antico Tuvixeddu è una tappa imprescindibile. Prenota la tua visita guidata e lasciati accompagnare in un viaggio indimenticabile tra le radici più profonde di Cagliari. 📍 Colle di Tuvixeddu – Cagliari 👩‍🏫 Guida turistica abilitata n. 20001280 📅 Date e orari su richiesta 📞 Info e prenotazioni WhatsApp: 392 9357962 Un’esperienza firmata Cagliari Vivere in Vacanza – per riscoprire la città dove tutto è cominciato.
Autore: Valentina Panzera 13 settembre 2025
Oggi vi portiamo in un piccolo viaggio nel passato della Sardegna, alla scoperta del suo nome antico e di uno studioso che ha riflettuto profondamente sulle sue origini: il canonico Giovanni Spano. Il nome “Sardegna” e le ipotesi antiche Giovanni Spano pubblicò un testo intitolato “Memoria sopra il nome di Sardegna e degli antichi Sardi in relazione coi monumenti dell’Egitto illustrati dall’egittologo F. Chabas” (1873). In questo scritto si interroga su quale sia l’origine del nome Sardegna. Spano cercava legami storici e linguistici con altri popoli antichi, confrontando monumenti, iscrizioni, e riferimenti, per capire se ci fossero analogie tra gli antichi Sardi e alcune culture mediterranee, come quella egiziana. Ovviamente, molte delle ipotesi sono speculazioni storiche, basate su fonti limitate: iscrizioni, documenti sparsi, tradizioni orali. Ma è proprio questa mescolanza tra storia documentata, mito, lingua, antropologia che rende affascinante la questione. Chi era il Canonico Giovanni Spano Nato a Ploaghe nel 1803, Spano fu sacerdote, archeologo, linguista ed etnologo. Ha contribuito moltissimo alla costruzione della memoria storica della Sardegna. Ha curato lavori fondamentali come il Vocabolario sardo-italiano e italiano-sardo, memorie sui nuraghi, studi di epigrafia, collezioni archeologiche. Spano non aveva tutte le risposte, ma il suo metodo: cercare, confrontare, esplorare le fonti antiche, documentare ogni possibile indizio: questo è ciò che lo rende un personaggio chiave nel capire cosa la Sardegna è stata, e da dove può aver preso il suo nome. L’evoluzione dell’attuale nome “Sardegna” Il nome “Sardegna” deriva dal latino Sardinia, usato dai Romani per identificare l’isola, e dal popolo che vi abitava: i Sardi. I Greci la chiamavano Sardò o Sardṓ (Σαρδώ), e si ritiene che il nome “Sardin-” abbia radici antichissime, forse legate a popoli del Mediterraneo orientale (es. Lidia). “Ichnusa” e la leggenda dietro quel nome Una delle denominazioni più antiche per la Sardegna è Ichnusa (in greco antico Ἰχνοῦσσα), che significa “orma”, “impronta”. Il termine nasce probabilmente da ichnos, “orma / traccia”, con riferimento alla forma dell’isola: vista dal mare o dall’alto pare un’orma / impronta di piede. Un altro nome greco è Sandálion o Sandalia, che richiama la forma a “sandalo” o “sandalo-piede” della Sardegna. La leggenda della “forma-impronta” Secondo tradizione popolare, Dio (o gli Dei nelle versioni mitologiche) avrebbe creato l’isola prendendo un po’ di terra, gettandola in mezzo al mare, e calpestandola con il suo piede. In questo modo l’isola avrebbe preso la sua forma attuale: quella di un’impronta divina nel mare. Questa leggenda si collega bene al nome Ichnusa: “l’isola-impronta”. L’idea è evocativa, suggestiva, un modo per associare il territorio non solo a motivi geografici ma anche spirituali, simbolici. Se il tema vi ha incuriosito seguite Cagliari Vivere in Vacanza su tutti i canali social per altri post e articoli tra storia, misteri, leggende e bellezze della nostra terra. E se lavorate o collaborate con il territorio (turismo, cultura, arte, eventi): contattateci! Ci piacerebbe unire forze per raccontare di più, meglio, insieme.
Autore: Valentina Panzera 11 agosto 2025
Ferragosto a Cagliari: la Vestizione della Madonna Dormiente e la Sagra Estiva di Nostra Signora di Bonaria