Scuola Gentile e Inclusiva: il Futuro dell’Istruzione

Valentina Panzera

Un Nuovo Modello di Scuola Gentile e Inclusiva

Il 3 Marzo 2025 presso l’Auditorium Tiscali di Cagliari, in occasione dell’Evento ProssimaMente… la Scuola intorno a noi”, si è tenuto il Seminario “Per una Scuola Gentile fondata sul Benessere”.


Si è aperto con grande entusiasmo l’evento dedicato alla Scuola Gentile, un’innovativa visione educativa fondata sul benessere di studenti, docenti e comunità. 


Il Dirigente Scolastico Valentino Pusceddu ha sottolineato l’urgenza di un cambiamento:


"Oggi innovare la scuola significa ripartire dal benessere, creando un ambiente in cui stare bene è il primo obiettivo.”


Il seminario ha preso il via con i saluti istituzionali.


L’Assessore alla Pubblica Istruzione per la Regione Autonoma della Sardegna Ilaria Portas ha posto l’attenzione su un nuovo paradigma educativo:


"Oltre ai temi di dispersione scolastica e dimensionamento, è ora di parlare di gentilezza e benessere." 


La scuola è una piccola società che deve lavorare in rete con il territorio.


Anche l’Assessore alla Pubblica Istruzione, sostegno allo studio e alla conoscenza del Comune di Cagliari Giulia Andreozzi  ha ribadito l’importanza di questa sinergia:


"La scuola non è solo un’istituzione, ma un motore di crescita per tutto il territorio. Il nostro compito è sostenerla in ogni modo possibile.”


Ha preso poi la parola il Presidente della Municipalità di Pirri, Maria Laura Manca, che ha raccontato il successo del Patto Educativo di Comunità:


"Siamo passati da una scuola chiusa a una scuola aperta, un punto di riferimento per tutte le generazioni.”


La Scuola del Benessere – Un Nuovo Orizzonte Educativo


L’evento dedicato alla Scuola Gentile ha anche visto il contributo di figure chiave nel panorama educativo, confermando l’importanza di un’istruzione basata sul benessere e la comunità.


Il Direttore Generale Francesco Feliziani ha sottolineato il ruolo cruciale dell’Ufficio Scolastico Regionale nel promuovere i Patti Educativi di Comunità, strumenti fondamentali per una scuola accogliente e inclusiva:


"Il nostro compito è fare rete e dare alle scuole strumenti concreti per migliorare il loro impatto sul territorio."


Il Rettore Nicola Fonzo, rappresentante della rete “Senza Zaino”, ha portato una riflessione profonda sul significato di una scuola accogliente:


"Responsabilità, comunità, ospitalità: il benessere non è un concetto astratto, ma la conseguenza di scelte educative concrete."


Già nella sua parte iniziale l'evento ha ribadito la necessità di un modello di scuola che non si limiti a trasmettere conoscenze, ma che diventi un luogo in cui i bambini e i ragazzi possano crescere in serenità e consapevolezza, segnando un nuovo inizio per un’educazione più umana, partecipativa e inclusiva.



Una scuola per tutti, il pensiero di Dario Ianes


Il Professor Dario Ianes, durante il seminario "Per una scuola gentile fondata sul benessere”, ha approfondito i concetti di inclusione e normalizzazione nel contesto scolastico. 


Un nuovo modo di intendere l'inclusione scolastica. 


Secondo il Professore, non basta integrare gli studenti con bisogni speciali all'interno delle classi, ma bisogna creare una scuola in cui tutti si sentano valorizzati per le proprie caratteristiche uniche.


Ianes ha spiegato che nella scuola esistono tre sfide importanti:


  • Dare autonomia senza escludere nessuno: bisogna aiutare ogni studente a crescere nel rispetto delle regole comuni, senza forzarlo ad adattarsi a un modello unico.


  • Cambiare le regole quando necessario: non tutte le norme che usiamo oggi vanno bene per tutti, quindi è importante essere aperti a modificarle per rendere la scuola più accogliente.


  • Aiutare i ragazzi a esprimersi senza paura: la scuola deve offrire strumenti e metodi che permettano a tutti di sviluppare al meglio le proprie capacità.


Questa visione punta a creare un ambiente scolastico più giusto, dove ogni bambino possa sentirsi parte della comunità e crescere in armonia con gli altri.



Aule Benessere, un nuovo modo di apprendere


Con il suo intervento la Professoressa Alessandra Scalas, ideatrice delle Aule Benessere, ci ha spiegato di cosa si tratta: un’innovazione straordinaria nel mondo della scuola.


Un ambiente di apprendimento pensato per favorire il benessere psicofisico degli studenti attraverso un approccio multisensoriale. 


Introdotte nell'Istituto Comprensivo Pirri 1 e 2 di Cagliari, queste aule integrano metodologie innovative come il Brain Gym, la Kinesiologia Educativa, la Mindfulness e l'Aromaterapia per rendere l'apprendimento più naturale ed efficace.


L'idea alla base è semplice ma potente: superare il vecchio concetto di studio come sacrificio e trasformarlo in un'esperienza di piacere. 


Attraverso il movimento, la musica, le immagini immersive e l'uso di essenze naturali, gli studenti possono migliorare concentrazione, memoria e benessere generale. 


Studi dimostrano che l'ambiente influisce direttamente sulle capacità cognitive e sull'equilibrio emotivo, rendendo questo approccio una soluzione concreta contro stress e difficoltà scolastiche.


L'apprendimento non è solo un processo mentale, ma coinvolge tutto il corpo. 


Il futuro della scuola passa attraverso la consapevolezza che il benessere degli studenti è fondamentale per il successo educativo.



La Scuola che vorrei, nuovi paradigmi


Dopo una breve pausa accompagnata dall’incontenibile simpatia della Compagnia “Le Lucido Sottile” il seminario è continuato con l’intervento della Professoressa Daniela Lucangeli, Professore Ordinario in Psicologia dell’Educazione e dello Sviluppo presso l’Università di Padova.


La Professoressa Daniela Lucangeli, esperta di psicologia dell'apprendimento, sottolinea l'importanza delle emozioni positive nel processo educativo. 


Secondo la Lucangeli, quando un bambino apprende con gioia, l'apprendimento è più efficace e duraturo. 


Al contrario, emozioni negative come paura e ansia possono ostacolare il processo cognitivo, creando un "cortocircuito" che impedisce l'assimilazione delle informazioni. 


Per questo, è fondamentale che gli insegnanti si pongano come alleati degli studenti, offrendo sostegno e incoraggiamento. 


Un semplice gesto, come un sorriso o una parola gentile, può attivare circuiti emotivi positivi, facilitando l'apprendimento e contribuendo al benessere generale dello studente. 


La Professoressa afferma che "un insegnante che vuole far crescere l’intelligenza deve seminare l’intelligenza; se vuol far crescere il benessere, deve seminare il benessere; se vuol far nascere la fiducia, deve seminare la fiducia". 


Questo approccio non solo migliora l'efficacia dell'insegnamento, ma ha anche un impatto significativo sulla formazione dell'individualità degli alunni.



La scuola come comunità inclusiva


Durante il seminario, Francesca Palmas, responsabile Scuola e centro Studi ABC associazione bambini Celebrolesi Italia, ha acceso i riflettori sul ruolo centrale della scuola nella costruzione di una società inclusiva. 


L'educazione non è solo un processo di apprendimento, ma anche un percorso di crescita collettiva che coinvolge studenti, famiglie, insegnanti e operatori.


Uno dei concetti chiave emersi è l'importanza di un'educazione personalizzata che valorizzi ogni studente, indipendentemente dalle sue capacità. 


La scuola non deve solo trasmettere nozioni, ma anche formare individui autonomi, capaci di esprimere il proprio potenziale e di costruire relazioni significative.


Ha sottolineato, inoltre, come il vero obiettivo dell’inclusione sia creare un contesto in cui ogni persona sia accolta e supportata, non solo chi presenta difficoltà. 


L’inclusione non è un favore, ma un diritto che arricchisce l’intera comunità scolastica.



Una Scuola Gentile per il Benessere


Nell’ultimo intervento del seminario, la Professoressa Roberta Fadda, Professore Associato di Psicologia dello Sviluppo e Psicologia dell’Educazione presso il Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia dell’Università degli Studi di Cagliari, ha posto l'accento su un tema fondamentale: la necessità di un'educazione basata sulla gentilezza e sul benessere di studenti e docenti.


Secondo la professoressa, un ambiente scolastico sereno e rispettoso delle emozioni favorisce l'apprendimento, la cooperazione e il rispetto reciproco. 


Educare alla gentilezza non è solo una scelta etica, ma anche un investimento sulla crescita personale e sociale degli studenti.


Attraverso esempi concreti e studi recenti, la Professoressa Fadda ha sottolineato come pratiche quotidiane di ascolto, empatia e condivisione possano trasformare la scuola in un luogo più inclusivo e accogliente. 


Un messaggio chiaro: il benessere deve essere una priorità nell’educazione.



Conclusione


L'evento “ProssimaMente… la Scuola intorno a noi” con il Seminario "Per una scuola gentile fondata sul benessere” ha rappresentato un momento di riflessione profonda e di scambio concreto tra esperti, istituzioni e comunità educative. 


Attraverso gli interventi di relatori d’eccezione, si è delineata una nuova visione della scuola: un ambiente in cui il benessere non è un elemento accessorio, ma il fondamento su cui costruire un’educazione più efficace, inclusiva e umana.


Le testimonianze e le esperienze condivise hanno dimostrato che una Scuola Gentile, basata sull’accoglienza, la consapevolezza emotiva e il sostegno reciproco, è non solo possibile, ma necessaria. 


Le Aule Benessere, i Patti Educativi di Comunità e l’approccio innovativo alla didattica sono solo alcuni degli strumenti concreti per realizzare questo cambiamento.


Il seminario si chiude con una consapevolezza chiara: il futuro dell’educazione dipende dalla capacità di mettere al centro la persona, il suo equilibrio e la sua crescita. 


Un impegno collettivo che deve continuare ben oltre questo evento, trasformando ogni scuola in un luogo di armonia, relazione e autentico apprendimento.

Video realizzato in collaborazione con il fotografo Massimo Serra che ringraziamo.

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NOTIZIE ED EVENTI A CAGLIARI

Autore: Valentina Panzera 26 ottobre 2025
C’è un luogo a Cagliari dove la storia non si legge soltanto nei libri, ma si respira nell’aria, tra la pietra calcarea e il silenzio sospeso del tempo: il colle di Tuvixeddu. Parte da qui una delle nostre esperienze più affascinanti: la visita guidata a Tuvixeddu, un viaggio tra mito, memoria e archeologia, pensato per chi vuole scoprire l’anima più antica della città. Guidati da Valentina, guida turistica abilitata, cammineremo lungo i sentieri di un colle che per millenni è stato al centro della vita (e della morte) di Karalis. Qui, tra le rocce scavate e le tombe silenziose, si nasconde la più grande necropoli punica del Mediterraneo: oltre mille sepolture che raccontano riti, simboli e credenze di un popolo capace di dialogare con la natura e di trasformarla in un luogo sacro. Ma Tuvixeddu non è solo archeologia: è una chiave di lettura per comprendere Cagliari nella sua interezza. Dalle prime comunità neolitiche ai Fenici, dai Cartaginesi ai Romani, fino al Medioevo e all’epoca industriale, ogni epoca ha lasciato la sua impronta su questo colle. La visita guidata è un percorso che intreccia le storie di uomini e civiltà, di fede e di lavoro, di distruzione e rinascita. Senza svelare troppo, vi diciamo solo che, passo dopo passo, incontreremo tombe scavate nella roccia, affreschi nascosti, simboli misteriosi e resti di antiche opere idriche romane. Dalla sommità del colle, lo sguardo spazierà sulla laguna di Santa Gilla, dove un tempo sorgeva Santa Igia — la città perduta del Giudicato di Cagliari, oggi sepolta sotto la città moderna. E sarà impossibile non lasciarsi travolgere dal fascino di un paesaggio che, da secoli, unisce sacro e quotidiano. Tuvixeddu è anche un luogo di riflessione: sulla memoria, sulla tutela del patrimonio e su come l’uomo, nei secoli, abbia saputo (e talvolta distrutto) la propria storia in nome del progresso. Davanti al grande “Catino”, la ferita lasciata dalle cave del Novecento, il contrasto tra passato e modernità si fa tangibile — un silenzioso monito sul valore del tempo e sulla necessità di conservarne le tracce. Questa visita non è solo un percorso guidato, ma un’esperienza sensoriale ed emotiva. È un invito a guardare oltre le apparenze, a immaginare la vita che si muoveva tra queste rocce, a percepire la spiritualità di un luogo che ha accompagnato Cagliari fin dalle sue origini. 👉 Se ami la storia, l’archeologia e i misteri della tua città, e vuoi vivere un’esperienza totalmente immersa nella fascino di un colle antico Tuvixeddu è una tappa imprescindibile. Prenota la tua visita guidata e lasciati accompagnare in un viaggio indimenticabile tra le radici più profonde di Cagliari. 📍 Colle di Tuvixeddu – Cagliari 👩‍🏫 Guida turistica abilitata n. 20001280 📅 Date e orari su richiesta 📞 Info e prenotazioni WhatsApp: 392 9357962 Un’esperienza firmata Cagliari Vivere in Vacanza – per riscoprire la città dove tutto è cominciato.
Autore: Valentina Panzera 13 settembre 2025
Oggi vi portiamo in un piccolo viaggio nel passato della Sardegna, alla scoperta del suo nome antico e di uno studioso che ha riflettuto profondamente sulle sue origini: il canonico Giovanni Spano. Il nome “Sardegna” e le ipotesi antiche Giovanni Spano pubblicò un testo intitolato “Memoria sopra il nome di Sardegna e degli antichi Sardi in relazione coi monumenti dell’Egitto illustrati dall’egittologo F. Chabas” (1873). In questo scritto si interroga su quale sia l’origine del nome Sardegna. Spano cercava legami storici e linguistici con altri popoli antichi, confrontando monumenti, iscrizioni, e riferimenti, per capire se ci fossero analogie tra gli antichi Sardi e alcune culture mediterranee, come quella egiziana. Ovviamente, molte delle ipotesi sono speculazioni storiche, basate su fonti limitate: iscrizioni, documenti sparsi, tradizioni orali. Ma è proprio questa mescolanza tra storia documentata, mito, lingua, antropologia che rende affascinante la questione. Chi era il Canonico Giovanni Spano Nato a Ploaghe nel 1803, Spano fu sacerdote, archeologo, linguista ed etnologo. Ha contribuito moltissimo alla costruzione della memoria storica della Sardegna. Ha curato lavori fondamentali come il Vocabolario sardo-italiano e italiano-sardo, memorie sui nuraghi, studi di epigrafia, collezioni archeologiche. Spano non aveva tutte le risposte, ma il suo metodo: cercare, confrontare, esplorare le fonti antiche, documentare ogni possibile indizio: questo è ciò che lo rende un personaggio chiave nel capire cosa la Sardegna è stata, e da dove può aver preso il suo nome. L’evoluzione dell’attuale nome “Sardegna” Il nome “Sardegna” deriva dal latino Sardinia, usato dai Romani per identificare l’isola, e dal popolo che vi abitava: i Sardi. I Greci la chiamavano Sardò o Sardṓ (Σαρδώ), e si ritiene che il nome “Sardin-” abbia radici antichissime, forse legate a popoli del Mediterraneo orientale (es. Lidia). “Ichnusa” e la leggenda dietro quel nome Una delle denominazioni più antiche per la Sardegna è Ichnusa (in greco antico Ἰχνοῦσσα), che significa “orma”, “impronta”. Il termine nasce probabilmente da ichnos, “orma / traccia”, con riferimento alla forma dell’isola: vista dal mare o dall’alto pare un’orma / impronta di piede. Un altro nome greco è Sandálion o Sandalia, che richiama la forma a “sandalo” o “sandalo-piede” della Sardegna. La leggenda della “forma-impronta” Secondo tradizione popolare, Dio (o gli Dei nelle versioni mitologiche) avrebbe creato l’isola prendendo un po’ di terra, gettandola in mezzo al mare, e calpestandola con il suo piede. In questo modo l’isola avrebbe preso la sua forma attuale: quella di un’impronta divina nel mare. Questa leggenda si collega bene al nome Ichnusa: “l’isola-impronta”. L’idea è evocativa, suggestiva, un modo per associare il territorio non solo a motivi geografici ma anche spirituali, simbolici. Se il tema vi ha incuriosito seguite Cagliari Vivere in Vacanza su tutti i canali social per altri post e articoli tra storia, misteri, leggende e bellezze della nostra terra. E se lavorate o collaborate con il territorio (turismo, cultura, arte, eventi): contattateci! Ci piacerebbe unire forze per raccontare di più, meglio, insieme.
Autore: Valentina Panzera 11 agosto 2025
Ferragosto a Cagliari: la Vestizione della Madonna Dormiente e la Sagra Estiva di Nostra Signora di Bonaria