Milena Maria Masala: la tifosa numero uno del Cagliari Calcio

Valentina Panzera

La Casa Museo di Milena Maria Masala: Un Santuario Rosso Blu nel Cuore di Cagliari

Il 12 marzo 2025 ho avuto l'onore di essere accolta da Milena Maria Masala e suo marito Marco nella loro straordinaria casa museo dedicata al Cagliari Calcio, situata a Cagliari in via Baccaredda. 


Varcare il cancello di questa dimora significa entrare in un mondo magico, dove la passione per la squadra non è solo un sentimento, ma un vero e proprio stile di vita.


Sin dal primo istante, l'entusiasmo e il sorriso affettuoso di Milena mi hanno fatto sentire parte di qualcosa di speciale. 


Ogni angolo della casa trasuda storia e amore per il Cagliari: foto e magliette dei giocatori, immagini degli allenatori, statuette, premi, targhe e cimeli di ogni genere. 


Un vero tempio della fede Rosso Blu.


Un omaggio al grande Gigi Riva


Impossibile non soffermarsi sugli spazi dedicati a Gigi Riva, il leggendario "Rombo di Tuono", scomparso solo un anno fa. 


Un quadro donato da una pittrice sarda, statuette, scatti indelebili con lui: ricordi che rendono vivo il suo spirito tra quelle mura. 


Mentre Milena mi racconta di lui, i suoi occhi si riempiono di lacrime, segno di un affetto sincero e profondo per un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia del Cagliari Calcio.


Una vita dedicata al Cagliari e alla felicità degli altri


Milena non è solo una tifosa, è un'anima vibrante di energia e positività. 


Ogni giocatore per lei è un membro di famiglia, anche quelli che hanno lasciato la squadra. 


Mi racconta aneddoti incredibili e, ascoltandola, capisco da dove nasca la sua vitalità contagiosa. 


Una vitalità che ha ritrovato dopo aver vissuto un'esperienza drammatica: un coma indotto a causa del Covid. 

Lei si sente una miracolata e questo l'ha resa ancora più determinata a vivere con gioia e trasmettere questa energia a chi la circonda.


Una passione nata in famiglia


Chiedendole quando sia nata la sua passione per il Cagliari, Milena sorride e racconta che tutto è iniziato quando aveva appena quattro anni. 


Suo padre, Sergio Masala, pittore e grande tifoso, la portò alla sua prima partita e da allora non ha mai smesso di sostenere i colori Rosso Blu.


La casa è un vero e proprio museo, ma anche un luogo accogliente, dove ogni ospite si sente a casa. 


Nel corridoio, altri oggetti legati alla squadra, mentre in cucina mi viene offerto un caffè. 

Qui, Milena e Marco mi parlano con orgoglio dei loro figli, nipoti e pronipoti. 


L'affetto e il calore umano che trasmettono rendono l'incontro ancora più speciale, come se ci conoscessimo da una vita.


Una tifosa con un cuore grande


Milena non è solo la tifosa numero uno del Cagliari, ma anche una donna dal cuore immenso. 


Mi racconta con entusiasmo della sua attività di volontariato in una casa di riposo, dove porta gioia e spensieratezza agli anziani ospiti. 

La sua missione è regalare sorrisi e positività a chiunque incontri sul suo cammino.


Un invito speciale


Se siete a Cagliari e amate il Cagliari Calcio, non potete perdervi l'opportunità di conoscere Milena e suo marito Marco nella loro casa museo in via Baccaredda. 


Troverete molto più di una collezione di cimeli: troverete affetto, ospitalità, passione e un'energia che vi rigenererà.


Grazie di cuore, Milena e Marco, per questa esperienza indimenticabile. 

Un ricordo che porterò sempre con me.


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NOTIZIE ED EVENTI A CAGLIARI

Autore: Valentina Panzera 26 ottobre 2025
C’è un luogo a Cagliari dove la storia non si legge soltanto nei libri, ma si respira nell’aria, tra la pietra calcarea e il silenzio sospeso del tempo: il colle di Tuvixeddu. Parte da qui una delle nostre esperienze più affascinanti: la visita guidata a Tuvixeddu, un viaggio tra mito, memoria e archeologia, pensato per chi vuole scoprire l’anima più antica della città. Guidati da Valentina, guida turistica abilitata, cammineremo lungo i sentieri di un colle che per millenni è stato al centro della vita (e della morte) di Karalis. Qui, tra le rocce scavate e le tombe silenziose, si nasconde la più grande necropoli punica del Mediterraneo: oltre mille sepolture che raccontano riti, simboli e credenze di un popolo capace di dialogare con la natura e di trasformarla in un luogo sacro. Ma Tuvixeddu non è solo archeologia: è una chiave di lettura per comprendere Cagliari nella sua interezza. Dalle prime comunità neolitiche ai Fenici, dai Cartaginesi ai Romani, fino al Medioevo e all’epoca industriale, ogni epoca ha lasciato la sua impronta su questo colle. La visita guidata è un percorso che intreccia le storie di uomini e civiltà, di fede e di lavoro, di distruzione e rinascita. Senza svelare troppo, vi diciamo solo che, passo dopo passo, incontreremo tombe scavate nella roccia, affreschi nascosti, simboli misteriosi e resti di antiche opere idriche romane. Dalla sommità del colle, lo sguardo spazierà sulla laguna di Santa Gilla, dove un tempo sorgeva Santa Igia — la città perduta del Giudicato di Cagliari, oggi sepolta sotto la città moderna. E sarà impossibile non lasciarsi travolgere dal fascino di un paesaggio che, da secoli, unisce sacro e quotidiano. Tuvixeddu è anche un luogo di riflessione: sulla memoria, sulla tutela del patrimonio e su come l’uomo, nei secoli, abbia saputo (e talvolta distrutto) la propria storia in nome del progresso. Davanti al grande “Catino”, la ferita lasciata dalle cave del Novecento, il contrasto tra passato e modernità si fa tangibile — un silenzioso monito sul valore del tempo e sulla necessità di conservarne le tracce. Questa visita non è solo un percorso guidato, ma un’esperienza sensoriale ed emotiva. È un invito a guardare oltre le apparenze, a immaginare la vita che si muoveva tra queste rocce, a percepire la spiritualità di un luogo che ha accompagnato Cagliari fin dalle sue origini. 👉 Se ami la storia, l’archeologia e i misteri della tua città, e vuoi vivere un’esperienza totalmente immersa nella fascino di un colle antico Tuvixeddu è una tappa imprescindibile. Prenota la tua visita guidata e lasciati accompagnare in un viaggio indimenticabile tra le radici più profonde di Cagliari. 📍 Colle di Tuvixeddu – Cagliari 👩‍🏫 Guida turistica abilitata n. 20001280 📅 Date e orari su richiesta 📞 Info e prenotazioni WhatsApp: 392 9357962 Un’esperienza firmata Cagliari Vivere in Vacanza – per riscoprire la città dove tutto è cominciato.
Autore: Valentina Panzera 13 settembre 2025
Oggi vi portiamo in un piccolo viaggio nel passato della Sardegna, alla scoperta del suo nome antico e di uno studioso che ha riflettuto profondamente sulle sue origini: il canonico Giovanni Spano. Il nome “Sardegna” e le ipotesi antiche Giovanni Spano pubblicò un testo intitolato “Memoria sopra il nome di Sardegna e degli antichi Sardi in relazione coi monumenti dell’Egitto illustrati dall’egittologo F. Chabas” (1873). In questo scritto si interroga su quale sia l’origine del nome Sardegna. Spano cercava legami storici e linguistici con altri popoli antichi, confrontando monumenti, iscrizioni, e riferimenti, per capire se ci fossero analogie tra gli antichi Sardi e alcune culture mediterranee, come quella egiziana. Ovviamente, molte delle ipotesi sono speculazioni storiche, basate su fonti limitate: iscrizioni, documenti sparsi, tradizioni orali. Ma è proprio questa mescolanza tra storia documentata, mito, lingua, antropologia che rende affascinante la questione. Chi era il Canonico Giovanni Spano Nato a Ploaghe nel 1803, Spano fu sacerdote, archeologo, linguista ed etnologo. Ha contribuito moltissimo alla costruzione della memoria storica della Sardegna. Ha curato lavori fondamentali come il Vocabolario sardo-italiano e italiano-sardo, memorie sui nuraghi, studi di epigrafia, collezioni archeologiche. Spano non aveva tutte le risposte, ma il suo metodo: cercare, confrontare, esplorare le fonti antiche, documentare ogni possibile indizio: questo è ciò che lo rende un personaggio chiave nel capire cosa la Sardegna è stata, e da dove può aver preso il suo nome. L’evoluzione dell’attuale nome “Sardegna” Il nome “Sardegna” deriva dal latino Sardinia, usato dai Romani per identificare l’isola, e dal popolo che vi abitava: i Sardi. I Greci la chiamavano Sardò o Sardṓ (Σαρδώ), e si ritiene che il nome “Sardin-” abbia radici antichissime, forse legate a popoli del Mediterraneo orientale (es. Lidia). “Ichnusa” e la leggenda dietro quel nome Una delle denominazioni più antiche per la Sardegna è Ichnusa (in greco antico Ἰχνοῦσσα), che significa “orma”, “impronta”. Il termine nasce probabilmente da ichnos, “orma / traccia”, con riferimento alla forma dell’isola: vista dal mare o dall’alto pare un’orma / impronta di piede. Un altro nome greco è Sandálion o Sandalia, che richiama la forma a “sandalo” o “sandalo-piede” della Sardegna. La leggenda della “forma-impronta” Secondo tradizione popolare, Dio (o gli Dei nelle versioni mitologiche) avrebbe creato l’isola prendendo un po’ di terra, gettandola in mezzo al mare, e calpestandola con il suo piede. In questo modo l’isola avrebbe preso la sua forma attuale: quella di un’impronta divina nel mare. Questa leggenda si collega bene al nome Ichnusa: “l’isola-impronta”. L’idea è evocativa, suggestiva, un modo per associare il territorio non solo a motivi geografici ma anche spirituali, simbolici. Se il tema vi ha incuriosito seguite Cagliari Vivere in Vacanza su tutti i canali social per altri post e articoli tra storia, misteri, leggende e bellezze della nostra terra. E se lavorate o collaborate con il territorio (turismo, cultura, arte, eventi): contattateci! Ci piacerebbe unire forze per raccontare di più, meglio, insieme.
Autore: Valentina Panzera 11 agosto 2025
Ferragosto a Cagliari: la Vestizione della Madonna Dormiente e la Sagra Estiva di Nostra Signora di Bonaria